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Conservanti

I conservanti sono sostanze che prolungano la durata degli alimenti proteggendoli dal deterioramento causato dai microorganismi. Essi sono una delle 26 principali categorie di additivi usati dall’industria alimentare e sono stati valutati diverse volte e confermati come sicuri dal Comitato scientifico dell’alimentazione umana (SCF) e dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA).

I livelli massimi di conservanti, a seconda del tipo di alimento, sono fissati dalla Direttiva 95/2/CE, che sarà sostituita dal Regolamento (CE) 1333/2008 nel 2011. Tali livelli sono stati definiti in base alle esigenze tecnologiche del tipo di prodotto. Inoltre, batteri, lieviti e muffe presentano sensibilità diverse e, pertanto, per uccidere i microorganismi sono necessari diversi tipi di conservanti.

Perché i conservanti sono importanti?

I conservanti hanno una lunga storia di utilizzo sicuro nei prodotti alimentari.

La conservazione degli alimenti è una delle tecnologie più antiche usate dall’industria alimentare attraverso metodi quali riscaldamento, disidratazione o affumicatura.

I fattori che incidono sulla crescita microbica nei prodotti alimentari sono l’attività dell’acqua, il pH, la presenza o assenza di ossigeno, la disponibilità di nutrienti e la temperatura.

Esistono tre tipi di conservanti: gli antimicrobici, che inibiscono l’attività o la crescita di microorganismi e muffe, gli antiossidanti, usati per prevenire l’ossidazione di vitamine, minerali e lipidi negli alimenti, e gli agenti anti-imbrunimento, che prevengono l’imbrunimento enzimatico e non-enzimatico degli alimenti.

Conservanti nelle bevande analcoliche

Il tipo di conservanti chimici utilizzabile nelle bevande analcoliche dipende dalle proprietà chimiche e fisiche tanto dei conservanti quanto della bevanda stessa. Sono molte le bevande analcoliche che non contengono conservanti.

I principali conservanti consentiti e usati nei soft drink sono l’anidride solforosa, l’acido sorbico e i suoi sali e l’acido benzoico e i suoi sali.