Milano, 27 dicembre 2024 – ASSOBIBE, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia, accoglie con favore l’approvazione dell’ordine del giorno con cui Forza Italia alla Camera, ha chiesto di valutare la posticipazione dell’entrata in vigore della Sugar tax.
Questo atto di indirizzo rilancia le istanze espresse a più voci dalla filiera già profondamente colpita dall’inflazione e dall’aumento dei costi delle materie prime – non da ultimo l’appello congiunto con altre 14 sigle di rappresentanza dell’agroalimentare, della distribuzione, del packaging e dei sindacati, come Confagricoltura, Federalimentare, Federdistribuzione, CISL, CGIL, Uila Nazionale, Centromarca, Unione Italiana Food, Italgrob, Confida, Anfima, Federazione Carta e Grafica, Federazione Gomma Plastica, Assovetro.
L’ordine del giorno impegna il Governo a valutare la possibilità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di predisporre i necessari interventi normativi al fine di posticipare l’applicazione dell’imposta con un intervento nei primi mesi dell’anno 2025, affinché le imprese dispongano di una tempistica adeguata a pianificare le proprie attività. Inoltre, sempre Forza Italia ha ribadito in questi giorni come l’obiettivo sia arrivare ad una piena cancellazione della tassa. Tutte le rappresentanze sottolineano l’importanza di promuovere un’azione di governo per la soluzione della questione.
“Auspichiamo – sottolinea Giangiacomo Pierini, Presidente di ASSOBIBE – che, con l’approvazione dell’ordine del giorno, la volontà espressa dal Parlamento italiano con un indirizzo chiaro al Governo venga ascoltata e si traduca in azioni concrete per non lasciare le imprese con incertezze e preoccupazioni crescenti nel 2025. C’è bisogno di poter pianificare le attività, senza una spada di Damocle che allontana gli investimenti e aumenta i problemi in un momento in cui la produzione industriale e il mercato non danno segnali positivi. Come ribadito in tutte le sedi – prosegue – la Sugar tax è un’imposta inutile e inefficace, anche in termini di salute, ed è contro tutto ciò che le imprese chiedono alle istituzioni: misure che supportino la crescita, che attirino investimenti e che sostengano il Made in Italy. Le aziende produttrici di bevande analcoliche sono infatti non solo espressione della cultura e della storia italiana ma anche di una filiera che è profondamente radicata nel tessuto sociale ed economico del Paese, con stabilimenti localizzati su tutto il territorio della penisola. Questa nuova tassa non colpisce dunque il comparto solo da un punto di vista economico ma ha evidenti conseguenze anche per i lavoratori – si stimano oltre 5.000 posti di lavoro a rischio – senza di fatto considerare che le esigue entrate non tengono conto dei 275 milioni di euro di mancato gettito IVA conseguente alla contrazione del 16% delle vendite nel biennio successivo (dati NOMISMA)”.
Il Presidente Pierini conclude: “Siamo fiduciosi che l’apertura di un dialogo reale con il Governo nel primo trimestre del 2025 porti a identificare una soluzione che possa tener conto delle richieste e delle difficoltà dell’intera filiera, espressione dell’eccellenza del nostro made in Italy”.
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